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llesPontoI
ndiceAllora... gestire una rivista on-line certo non è semplice. Sebbene non sia richiesta alcuna autorizzazione (differentemente da quanto previsto per le pubblicazioni su carta), almeno così hanno detto le sentenze (poche) sul tema in cui i giudici hanno negato una possibile estensione della legge sulla stampa (l.47/48), il problema resta comunque: lascia che si decida di fare questo per mestiere ed allora... amen: uno impegna costantemente il proprio tempo lavorativo, o parte di esso, e riesca piano piano a ritrovare il bandolo della matassa... ma quando invece la finalità è il puro intrattenimento GRATUITO (e sottolineo gratuito), bisogna ritagliare un po' di tempo dal resto e cercare di costruire qualcosa...
Questo, come si suol dire, è semplicemente voler mettere le mani avanti: probabilmente non sarò puntualissimo nelle uscite ma cercherò di fare il mio meglio.
L'idea profilatasi all'orizzonte è quella di organizzare il lavoro concentrandolo di volta in volta su un tema specifico; quasi una monografia su una qualsiasi materia che, a parere del tutto insindacabile della redazione, possa avere un certo interesse.
E' chiaro che la "mitica" (per non dire "mitologica") redazione è sempre aperta a suggerimenti, critiche, collaborazioni (esterne, interne)...
dal diario di bordo del Capitano Kirk:
data astrale 1 settembre 8991.
Eravamo a largo, ma a largo (ma molto a largo) quando il pedalò, a furia di essere chiamato col passato remoto, decise di andare in pensione, tirò i remi in barca e ci lasciò all'asciutto, facendoci cadere nelle acque gelide della quinta luna di orione senza nemmeno darci il tempo di indossare le nostre mute klingoniane che stringendoci forte ai loro poderosi petti c'avrebbero garantito almeno due giorni di piacere focoso riuscendo probabilmente a resistere alla tentazione di cadere tra le braccia di morfeo (che comunque resta pur sempre un gran bel tocco di figliuolo) concedendoci un barlume di speranza fino all'arrivo dei soccozzatori (ovvero soccorritori-sommozzatori, che per sbarcare il lunario smerciavano cozze kryptorchidiche al mercato nero).
Fu una lunga, ma lunga (ma molto lunga) attesa; i flute spumeggiavano sulle nostre teste che ormai avevano il sapore acre del demi-sec che ci ardeva le labbra; i pesci-vendoli iniziavano minacciosi a girarci attorno sperando di irretirci una buona volta e fare di noi pasto per gattare allupate che ormai non distinguevano più le scatolette con il cibo per i loro mici randagi e quello del Mc Reagan's take away...
I miei uomini furono impavidi: "prima il capitano, prima il capitano" gridavano all'unisono; non li ho mai visti tanto uniti come allora. Credo sia necessario, appena farò rientro alla base su omega centauri, proporli per un encomio e magari organizzare loro un bel festino (anzi devo prendere nota: ordinare 20 pasti completi da Mc Reagan's).
Grazie al loro eroico comportamento i nostri aguzzini (percependo la troppa smidollaggine, segno di scarsa qualità della carne) virarono di botto e si diressero verso un gruppo di fotografi lì appostati per riprendere in tempo reale la fine gloriosa dell'equipaggio dell'enterprise. Purtroppo per loro non ci fu alcuno scampo (o meglio uno ce ne fu, finito in rete insieme ad un tizio che, ahilui, era caduto in un banco di aragoste cornute ed altri crostacei leggermente stizziti da quell'andirivieni di navicelle marine).
Decidemmo, allora, di dirigerci verso la costa (ormai solo un punto all'orizzonte). Anche lì il sentimento di corpo dei miei uomini non tardò a farsi sentire; l'acqua divenuta ormai marrone e maleodorante fece il resto: nuotarono indefessi fino a raggiungere la riva...
Ma proprio quando credevamo di aver superato i rischi maggiori, si rivelò a noi un scenario dalle tinte fosche, quasi color pastello, intriso di inganno... ma questa è un'altra storia...